Il tempo delle emozioni…

Pubblicato il 18 Luglio 2013

Il tempo delle emozioni…

articolo del 12 ottobre 2012


Che la percezione del tempo sia relativa è cosa ovvia e nota a tutti: un minuto, se trascorso in attesa, può sembrarci lungo un’ora e un’ora, se assorbiti a pieno in qualcosa, può volar via rapidamente come un minuto.

Sappiamo, dunque, che le emozioni dettano spesso i nostri tempi, scandiscono le nostre giornate, facendole volar via come un battito d’ali o appesantendole come piombo.

Nonostante tutti siamo abili nel riconoscere la veridicità di questi aspetti chissà perché facciamo un po’ di confusione quando nel quotidiano ci confrontiamo con l’emozioni della tristezza e della gioia… Ebbene sì, non appena per un avvenimento imprevisto e inatteso ci sentiamo estasiati e contenti, nella maggioranza dei casi, pensiamo subito che quella felicità durerà un attimo perché presto qualcosa rovinerà il nostro paradiso emotivo. Quando, invece, a bussare alla nostra porta è la tristezza siamo sicuri che essa non ci lascerà facilmente, non ci mollerà… ci farà compagnia per tanto ma tanto tempo. Perché? Viene da chiedersi, perché siamo tanto sicuri che la felicità duri un attimo e la tristezza, come un diamante, sia per sempre? Eppure lo sappiamo che le emozioni dettano i nostri tempi interni e che quelle che avvertiamo sono solo false percezioni temporali o meglio soggettive percezioni … cos’è allora che ci induce a pensare in modo così distorto?

Non appena ci troviamo a vivere un periodo un po’ negativo subito iniziamo a lamentarci, perché già ci conosciamo e sappiamo che questo stato durerà a lungo, che ci chiuderemo in noi stessi, in casa, dando vita a giorni grigi e senza luce. Molto più raro è invece pensare, sentendoci felici, che questa condizione di grazia sarà duratura e che difficilmente potremmo sentirci tristi di nuovo… (ciò ovviamente non vale per gli innamorati).

Cosa c’è che non va? Abbiamo forse paura di essere felici? Di vivere? Perché dobbiamo rovinarci i momenti belli temendo che presto qualcosa verrà a guastarci la festa e invece incoraggiamo e alimentiamo quelli tristi convincendoci che, una volta concesso loro un po’ di spazio, essi saranno presenti nelle nostre vite a tempo indeterminato? A peggiorar la situazione è poi il fatto che nei momenti “bui”, vittime di questo strambo convincimento, ci impegniamo a soffermarci sugli aspetti infelici delle nostre giornate (o vite), convincendoci che tutto è da buttare via … se, invece, riflettiamo più approfonditamente, ci rendiamo conto che anche nei periodi peggiori ci sono stati una risata, un’emozione positiva, un raggio di sole, che hanno spezzato la lunga catena degli “uffa” che costantemente ci siamo ripetuti e che portiamo ben saldi in memoria. Insomma proviamo a riflettere e a ricordare quanto il tempo delle emozioni sia birichino e monello … non esistono una felicità o una tristezza a tempo indeterminato, c’è la vita con il suo fluire degli eventi e smettiamo di puntare subito il dito contro la povera tristezza solo perché non è piacevole come la gioia, anche lei ha qualcosa da dire e se ne andrebbe molto più rapidamente via se le concedessimo l’adeguato spazio che chiede, senza starle attaccati alle caviglie impegnati nel paradossale tentativo di privarla proprio di tale opportunità! Nello sforzo di ricacciarla velocemente le concediamo molto più tempo e spazio di quanto riesca a prendersi la povera gioia che, così, diventa come la Bella di Torriglia: “tutti la vogliono nessuno se la piglia!”

Psicologa Dott.ssa Roberta De Martino

Scritto da Roberta De Martino

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