Le etichette… lasciamole ai barattoli!

Pubblicato il 18 Luglio 2013

Le etichette… lasciamole ai barattoli!

Articolo del 10 agosto 2012

Ieri riflettevo con un’amica su quanto gli etichettamenti possano essere dannosi e pericolosi. Un’etichetta è utile se posta in cucina su un barattolo per indicare che all’interno vi è zucchero e non sale, ma quanto può essere, invece, dannosa se ce ne appiccichiamo addosso una che condiziona le nostre scelte, il nostro modo di guardare la vita? Eppure il barattolo ce lo insegna … al suo interno c’è lo zucchero e non il sale, ma se noi scegliamo di apporvi dentro altro, potremmo tranquillamente farlo cambiando l’etichetta e mettendoci all’interno ad esempio del caffè: il barattolo non è né lo zucchero né tantomeno il caffè, è un barattolo punto, lui lo sa. Noi? Lo sappiamo? Quante volte ci raccontiamo come persone tendenzialmente depresse, pigre, ansiose ecc. e quante poche possibilità ci diamo quando ci affezioniamo troppo a quelle etichette, confondendo “il nostro barattolo” con ciò che noi pensiamo esso contenga.

L’etichetta è, però, anche molto rassicurante perché non ci costringe a verificare di continuo cosa c’è all’interno del barattolo: so per certo che quel vasetto contiene zucchero e non sale.

E se per un bizzarro gioco del destino qualcuno si divertisse a scambiare i due elementi così da far trovare lo zucchero dov’è il sale e il sale dov’è lo zucchero? Pensate a quanti disastri si farebbero in cucina, nelle pietanze, proprio perché, affidandosi alle etichette, non si verifica più il contenuto del contenitore. A questo punto mi chiedo quante volte anche a noi è capitato di affidarci ciecamente alle nostre etichette, diventando sale se ci siamo convinti nel tempo di essere sale, anche se poi all’assaggio ci rendiamo conto di essere zucchero. Che impiastri che combiniamo e purtroppo non verificabili facilmente, ahimè, come lo si può fare in cucina, perché siamo troppo affezionati o abituati alla nostra etichetta pure se non ci rispecchia più, pure se non è più quella giusta per noi.

Spesso, poi, cosa ancora più grave, confondiamo l’etichetta con la nostra identità. Ebbene sì noi non siamo bravi come il barattolo, noi pensiamo proprio di essere le targhette con cui ci descriviamo: la depressione, l’ansia, la pigrizia ecc..

Insomma lasciamo le etichette ai barattoli che ne sanno più di noi e in quanto a noi incominciamo a pensare alla possibilità che siamo ben più complessi di un barattolo per definirci con una sola etichetta, che ognuno di noi ha una storia alle spalle che difficilmente può essere racchiusa in una semplice parolina. Assaggiamoci ogni giorno per capire quanto siamo diversi dal giorno precedente, dall’anno precedente ecc. Ciò forse ci ridarà la possibilità di reinventarci continuamente, abbracciando la nostra complessità e aggiungendo nuovi sapori alle nostre vite!

Psicologa Dott.ssa Roberta De Martino

Scritto da Roberta De Martino

Repost0
Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post